Saturday, December 29, 2007

Anniversari 2008


Nel diluvio di eventi che si ricorderanno nel 2008 (anno bisesto) speriamo che qualcuno pensi anche a Enrico Filippini che moriva cinquantacinquenne giusto vent'anni fa. Quel libro di interviste e articoli pubblicato da Einaudi l'ho consumato a forza di sfogliarlo e ci ho pure imparato un sacco di cose tanto che mi secca non poco non poterglielo dire.

Friday, December 28, 2007

C'è prete e prete

«W sostiene, vecchia tesi fogliante, che l’omosessualità è, da un punto di vista laico e in ragione della lezione della cultura classica, una condizione umana, una variante dell’amore. Bisognerebbe ricordarsene anche quando l’omoerotismo di alcuni preti viene stigmatizzato ipso facto, e criminalizzato automaticamente (per dirla con il lessico corrente e andante), come infamia prepotente, molestia, violenza, stupro. Un prete che ama le donne o una donna, e magari fa un figlio con lei, è considerato nella mentalità prevalente un eroe della sua comunità, un profeta del moderno anelito all’eliminazione del celibato, un bravo presbitero in lotta con uno degli ultimi tabù della chiesa di rito latino; un prete che ama i ragazzi o un ragazzo, spesso conflittualmente e nella dimensione propria del peccato, non viene assimilato al profeta tragico dell’amore poetico e impossibile, Pier Paolo Pasolini, non c’è arcigay che lo difenda, è piuttosto bollato come un mostro pedofilo, e senza tanti complimenti; se poi un prete anglicano sistema le cose a modino, e rivendica uno sposalizio di fatto con un uomo in termini aperti e regolari, certe denominazioni americane lo fanno anche vescovo. Come si vede, c’è molta confusione sotto il cielo dell’amore».
Ferrara, citando Veltroni, sul Foglio di oggi ci cita su di un tema ovvio ma che nessuno incomprensibilmente riprende quando escono gli scandali sui preti omosex.
(Oh, si scherza sulla citazione)
Il Foglio

No, non avete sbagliato url

Ho dato una rinfrescata alla casa.

Lettura di fine anno

Il Gran Minestrone del numero di fine anno dell'Espresso ritorna (ho ancora quello del 2006...).
Mi leggerò:
- l'intervista al futurologo (una fitta al fegato...) Ray Hammond sul mondo nel 2030.
- Tahar Ben Jalloun sull'immigrazione in Europa
- Henry Jenkins, che è sempre un bel leggere
- De Kerckhove sull'accoppiata tecnologia e magia

Cosa non leggerò: Habermas che parla di religione e sfera pubblica (ne ho le scatole piene), Scalfari che prova a fare il filosofo, Tito Boeri sui giovani (eccheppalle), Saviano che scrive di mafia (eccheppalle reloaded).
L'espresso

Tuesday, December 18, 2007

Marocchini


Sottilissima ironia chic. Oggi, il redattore di turno di Repubblica.it non era in forma. Dopo il titolo di cui sotto, se ne esce con questo sommario neanche troppo velatamente razzista. E ci fa anche il simpatico con i ... Ma perché non chiamarli negri a questo punto?
Repubblica.it

La caccia continua

La scienza su Repubblica.it. Anche oggi un titolo (con notizia) folgorante. Il prossimo? "Scoperto il nano più alto del mondo".
Repubblica.it

Tuesday, December 11, 2007

Si fa presto a dire universo


Su Boiler abbiamo messo un pezzo di John Barrow (che sarebbe questo qui con i capelli come Ken, l'amichetto di Barbie). L'articolo è lungo ma bello.
Boiler

Monday, December 10, 2007

Il destino

Il destino era scritto da tempo immemore. Quel pezzo di me non doveva vivere una vita come gli altri. Era nato male, faticava, s'ammalava spesso. E alla fine la falce ha chiuso il cerchio.
Oggi è dipartito il macbook.

Tuesday, December 04, 2007

Come si scrive un bel libro

Anche io sono un teorico della cancellazione della "d" eufonica. Però quando ci vuole ci vuole: Assassinio a Amsterdam è proprio bruttarello e non si capisce perché da Einaudi l'abbiano permesso. Detto questo, sto finendo il libro di Ian Buruma dal di cui titolo che quando uscì qualche mese fa me lo ero un po' perso. Si tratta di un gran bel reportage-inchiesta sull'Olanda che era (e che qualcuno ancora si sogna) e quella di oggi. I protagonisti sono tipi, che se non fossero tutti reali, starebbero bene in qualche romanzo (Theo Van Gogh e il suo killer delirante, per esempio). Il capitolo su Ayaan Hirsi Ali è un pezzo di scuola (come pure quello su Pym Fortuyn) di giornalismo.