Friday, February 27, 2009

Cos'è una notizia

E' tempo di aggiornare il famoso esempio dell'uomo che morde il cane.

Wired Italia

A me il nuovo Wired all'italiana non è che faccia impazzire. La copertina è bella, tiene. All'interno, la grafica non regge il confronto con l'originale (mi ricorda un po' Happy Web). Però è “erto”, e questa è stata una bella sorpresa. Come una sopresa è stata la rapidità con cui ti arriva nella buca delle lettere, solo qualche giorno dopo l'uscita in edicola.
A proposito dell'intervista di copertina con la Montalcini. Penso che Paolo Giordano sia un po' acerbo (o sopravvalutato, a seconda dell'accento che si vuol dare), tutte le cose che ha scritto dopo il libro, per esempio le doppie paginate sul Corriere della sera, non valgono il prezzo del biglietto. Il suo incontro con la centenaria è suggestivo. Ma va detto che è difficile non emozionarsi e rimanere a penna asciutta mentre si parla con quella signora.

Wednesday, February 25, 2009

Commenta la notizia?

Friday, February 20, 2009

Come titillare il puttaniere che è in te

La celebre colonna di destra di Repubblica.it oggi ne fa una squallida. Diciamo che non è che si segnali spesso per cose di livello, ma oggi è veramente evidente. Sullo stesso giornale che qualche giorno fa pubblicava il condivisibilissimo articolo di Natalia Aspesi sui rischi dell'essere donna, decidono di mettere qualcosa che fa un po' schifo.
Una galleria di volti di prostitute di Las Vegas che la didascalia definisce "regine del sesso" (quella americana "most prolific prostitutes"). Si tratta di foto segnaletiche che ritraggono ragazze un po' piste, impaurite, stanche morte, che non è ben chiaro perché dovrebbero interessarci. O meglio, forse lo è, perché quei volti sono la parte per un tutto, un corpo immaginato e una pratica (di sesso) evocata. E, sospettano a Repubblica, sognata da molti lettori. Non solo prostitute, ma pure quelle che ci danno più dentro! Che sballo!

Repubblica scrive a commento delle foto:

La pubblicazione ha naturalmente creato un acceso dibattito negli Stati Uniti: è etico o no divulgare volti, nomi e cifre dell'operato delle cinquanta prostitute? Così è stato e in questa galleria pubblichiamo le foto delle più "prolifiche signorine della notte".
Sulla Cristoforo Colombo ci sarà pure stato il dibattito, ma si capisce chi l'ha vinto.

A Paolo quel che è di Paolo

Mi sembra di essere in un altro mondo. Io e Castaldo avevamo scritto per anni che la musica a Sanremo non aveva diritto di cittadinanza. E invece, in barba a Baudo, Bonolis ha riportato la musica in scena, la musica in primo piano, la musica vera. Dalla che canta 4/3/43 sullo stesso palco di tanti anni fa, Bacharch, il supergruppo, Vecchioni, un leggendario Pino Daniele, e poi dei giovani, molti dei quali in gamba. E’ un successo, va dato atto a Bonolis di aver proposto il miglior festival a memoria d’uomo….
voto 9
Pare che sia stata una gran serata ieri a Sanremo. (Un filo lunga?)

Thursday, February 19, 2009

Dove eravamo rimasti?

Nessuno può farcela

Un uomo nuovo emerge dalle primarie a Firenze; non ricordo neanche come si chiama, ma qualcuno già parla di lui come leader nazionale: non siamo più ai rincalzi, alla primavera, al vivaio giovanile. Siamo ai pulcini.
Su Soru, sul Pd, su Berlusconi, sul futuro: le cose più sensate, amare ma sensate, le ha dette Niki Grauso.

Wednesday, February 18, 2009

Lo dico tutti compagni della mozione A.Nazzari

L'eterno ritorno dell'uguale.

Tuesday, February 17, 2009

Quello lo conosco

Nel giorno in cui il Manifesto buca, suo malgrado, la notizia, Matteo Bartocci firma il suo primo editoriale. Bravo Matte'.

Monday, February 16, 2009

L'importanza della lingua

Soru sta perdendo ed è un peccato. Soprattutto per questo.

Sorpasso

Vogliamo dirlo che da qualche tempo in qua, Repubblica.it sta peggiorando di molto la sua qualità e Corriere.it la sta migliorando?

La penna isbigotita

Alberoni legge questo blog. Anche se poi chiude in alberonese. Fiuu.

Saturday, February 14, 2009

Il caso Englaro e le questioni di senso

Una cosa che forse andrebbe detta, a margine della vicenda Englaro e dei suoi mille risvolti, è la difficoltà in Italia di pensare in maniera autonoma e laica questioni generali, molto generali, quelle che qualcuno definirebbe “questioni di senso”. Per un verso legate al qui e ora ma per altro interrogativi che l’uomo da sempre si pone. Che ci facciamo qui? Da dove veniamo? Che senso ha vivere? E morire? E amare? Ecc.

Da una parte c’è la Chiesa, non solo quella cattolica, col suo prontuario di risposte con una dogmatica nella quale a ogni dubbio sul senso delle cose ha subito pronta una soluzione ad hoc. Ovviamente, per loro natura, queste risposte sono degne di fiducia, bisogna crederci, avere fede per l’appunto. Ma dall’altra parte? Chi quella fiducia non ce l’ha? Per ora, e il caso di Eluana non è che l’ultima dimostrazione, si invoca la libertà dei singoli di determinare il proprio destino e ci si appella al tempo stesso a quello che la scienza dice.

Il punto che vorrei mettere in evidenza è che così facendo si rimuovono alla radice le domande cui sopra. Nessuno si preoccupa di porre la questione di cosa significa stare al mondo per un non credente. Magari anche adombrando una risposta dubbiosa, critica, perplessa. Magari anche solo per porre la domanda e basta.

Prendiamo, la questione della vita e della morte. Il papa sappiamo come la mette. La vita è indisponibile perché è un dono di dio. Passo e chiudo. La scienza come si comporta? Descrive. Dice che l’alimentazione e l’idratazione non è autonoma, che c’è qualche segnale elettrico nel cervello ecc. Ma non fa, per sua essenza non può fare, il salto interpretativo e chiamare tutto questo “vita” o “morte”. La scienza non dice quando un essere vivente è morto. Quello lo fa discorso che direi filosofico, o più in generale, culturale. È un solo un dato culturale che ci dice se un corpo senza coscienza (o con pochissima e intermittente) è il corpo di una persona morta. La scienza, la tecnologia può al più portare la “fotografia” dell’fMRI di un cervello, ma non può dire se quel cervello è vivo o morto (certo, lo scienziato lo può fare ma non in quanto scienziato, utilizzando categorie non scientifiche).

Sempre più casi saranno analoghi a quello di Eluana. Molti dei nostri organi possono e potranno sempre più essere vincolati con la tecnologia per procrastinare la nostra dipartita. E questo chiede una risposta normativa ma, io credo, non solo normativa.
Al di là del significato del peso economico che tutto ciò avrà sul bilancio futuro della sanità, non sarebbe il caso di ripensare in questa prospettiva proprio i termini di una questione? Per esempio, iniziando col dire che vita e morte non sono dati, basi di partenza di una discussione, ma piuttosto punti di arrivo, sebbene transitori, di un ragionamento.

Thursday, February 12, 2009

200 anni fa

Mica la sapevo questa: Lincoln e Darwin nati nello stesso giorno, mese e anno.

Una luce

Da Santoro, Pierluigi Bersani ha appena fatto un discorso sul senso della morte nella nostra cultura e sulle trasformazioni che ha avuto negli ultimi anni che se ben meditato avrebbe conseguenze profonde per il progressismo italiano. Sostenere che "vita" e "morte" hanno una genealogia e che scienza e tecnica non possono surrogare domande e soprattutto risposte sul senso della vita e della morte, è un modo originale e proficuo per porre le questioni bioetiche. Purtroppo non mi pare che nel Pd ci sia una platea adeguata a recepirlo.

Impagabile

Quel tale.

American Graffiti


Non per dire, ma se uno come questo fa il politico e ha vinto il Nobel, perché anche Brunetta non ci può sperare?
Ma perché l'estetica degli americani spesso sembra ferma agli anni Cinquanta?

Tuesday, February 10, 2009

Arriverà un iTunes per le notizie?

Saranno i pagamenti spot (i micropagamenti) a salvare i nostri giornali? Mentre da noi ci si mette le mani nei capelli, di là dell'oceano ci pensano e prendono in considerazione pro e contro. Innanzitutto, partendo dall'evidenza che i giornali scompariranno e che la Rete è l'unica frontiera per l'informazione che un tempo chiamavamo carta stampata.
E' possibile che si paghi qualche centesimo ad articolo? senza comprare tutto il giornale in blocco? sarà una forma di business praticabile e redditizio?
Un dibattito interessante per capire se e come c'è ancora da sperare.

E siccome sono scrittore

Ieri, alla presentazione del nuovo Kindle (il lettore di Amazon per eBook), Stephen King dava la sua spiegazione al differente destino che musica e libri avrebbero nell'era del digitale. I cd scompaiono perché nessuno o quasi vuole tutto il loro contenuto, i libri rimarranno perché nessuno o quasi è disposto a comprarne una parte, un capitolo.

Basta poco


Bisognerà pure passare il tempo quando uno è a casa malato.

Il bicchiere mezzo pieno

Insomma, dicono che questa crisi (cioè, quella negli Usa) poteva essere peggiore. Definitivamente peggiore. Dicono.

Saturday, February 07, 2009

Droghe leggere

Sui siti più cool va molto questo video di un bambino all'uscita da una seduta dal dentista.
La domanda è: ma cosa usano i dentisti americani?

Libri, poteva andare meglio, ma...

Nel mio personalissimo cartellino di inizio anno ci sono un dubbio, una mezza delusione e delle promettentissime prime 50 pagine.
Il 2009 era partito con il mio primo Murakami Haruki, After Dark, in effetti non male sebbene forse troppo giapponese per la mia inclinazione al sapido (6). Poi avevo proseguito con un Carlo Lucarelli storico, L'ottava vibrazione, serie di vicende intrecciate che si svolgono in Eritrea sul finire del XIX secolo, a ridosso della disfatta di Adua. Ci si è impegnato molto, Lucarelli, a studiare per rendere storico un romanzo avrebbe una trama standard da noir qualsiasi. Ci ha studiato pure troppo, ché è sempre lì a sottolineare le differenti lingue, le parole, i vestiti (pochi), i nomi, ecc. in un continuo show off che invece di contestualizzare l'azione fa vedere il lavoro dell'autore e basta. La morale è: quando si vede la mano del pittore e non il dipinto, il quadro è venuto male (4,5).
Invece ho appena iniziato - e le prime pagine mi dicono che ho fatto bene - Io sono Charlotte Simmons librone difficile da sfogliare a letto di Tom Wolfe. Vediamo come prosegue (per ora 7). Stay tuned.

Friday, February 06, 2009

I migliori se ne sono andati

Quando ero al liceo, di Repubblica leggevamo Gianni Brera per lo sport e Gianpaolo Dossena per i giochi (e anche Beniamino Placido per la tv). Da Ieri, Brera avrà qualcuno con cui giocare a carte e da cui apprendere molto.

A proposito

Articolo del qui presente uscito qualche giorno fa sul Corriere della sera - Economia.

Thursday, February 05, 2009

Zzzzzzzz

Strano paese quello per cui un giornalista molto bravo (Andrea Scanzi) arriva ad avere la notorietà della citazione qui e là grazie a un articolo uscito di recente sull'ultimo numero di Micromega ma che poteva essere stato partorito (a parte i riferimenti all'attualità) già una decina di anni fa. L'oggetto della critica è il veltronismo nella sua declinazione cultural-televisiva, ideologia liquida che cosparge di melassa qualsiasi accenno alla dialettica e alla conflittualità.
Prendiamo solo l'attacco del pezzo di Scanzi.

Fazio, Benigni, Celentanotti: i santini del veltronismo. Ognuno diverso, ognuno uguale.
Quanti ne abbiamo letti di articoli del genere nei quali la sinistra vera, quella che ha studiato filosofia, ci spiega che
Il veltronismo è un fenomeno antropologico che si veicola anche a livello artistico, e con Veltroni la cultura è scesa al livello delle Figurine Panini.
Conducendo l'analisi laddove nessuno mai si era spinto...
Intendiamoci, qui non è ci freghi di Veltroni o di Fazio. Ricordo ancora un'intervista a WV (doveva essere l'estate nel '93) nella quale individuava in Ian McEwan quale suo ideologo di riferimento. Un'intervista dalla quale può partire un filo che arriva dritto dritto all'incredibile pezzo sulla memoria uscito quest'estate su Repubblica. D'accordo. Ma allora perché non provare a fare un passo avanti? Lo sappiamo, il Beatles vero era Lennon, McCartney era un sòla, possiamo andare avanti?

Monday, February 02, 2009

E Dupont e Dupond?

Billy Elliot sarà il Tintin cinematografico nel film che Spielberg sta faticosamente mettendo in piedi.
Mah.

Sunday, February 01, 2009

Superbowl

Il primo che vedemmo fu questo, scontro tra due titani come Joe Montana e Ken Anderson. Ora, qui si è sempre andati per i Cardinals, in verità più per quelli del baseball e di quel genio assoluto che è stato Ozzie Smith che per gli altri, gli sfigati del football. Malgrado da un po' di anni non siano più a St. Louis e abbiano perso quel fascino che solo le squadre di mezza classifica americane hanno (che stanno lì, senza andare ai playoff e senza retrocedere, ché non si retrocede), stanotte un occhio ce lo buttiamo al Superbowl che giocano contro gli Steelers, perdipiù che è pure per la prima volta (mi pare) in diretta sulla Rai.
(Speriamo abbiano convocato almeno Guido Bagatta per la telecronaca).

E allora di cosa stiamo parlando?

Free may be the best price, but it can't be the only one.
Chris Anderson sul Wall Street Journal sintetizza il lavoro che sta facendo sull'economia del gratis. Il libro uscirà in America a luglio.