Chissà qual è la ragione profonda per cui il Corriere della sera tra "Le idee del sabato" sia costretto a pubblicare un inutile e superficiale e gia' sentito migliaia di volte attacco a Jacques Derrida? Possibile non ci fosse pronta in redazione un'ennesima reazione al caso Toaff, una rivalutazione di Drieu La Rochelle? E invece niente. Giuseppe Galasso se la prende con Derrida perché questi sarebbe troppo oscuro e vuoto. Tesi tanto nota e sostenuta che non si comprende proprio perché riproporla per l'ennesima volta. Ma tant'è.
Ovviamente, Derrida non è facile da leggere. Come, d'altro canto non lo sono la Critica del giudizio o il Tractatus oppure il Sofista. E tuttavia, la lunga citazione criticata da Galasso è un topos per tutta la filosofia un po' spessa del XX secolo. Basta averne letta un po' per capire dove vuol andare a parare Derrida quando dice che "L'evento rimane nel e sul linguaggio, al contempo all'interno e sulla superficie". Anzi, è proprio quello di cui parlano l'ultima Critica e il Tractatus (e tanti altri prima e soprattutto dopo). Basta aver la voglia di leggerseli.
Corriere della sera
Sunday, March 04, 2007
Derrida che si capisce
Pubblicato da Alessandro Lanni a 2:50 PM
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