«Comune nel senso che essi sono già parte del paesaggio culturale di ogni società complessa; comune nel senso che non è impensabile né scioccante riconoscere che la definizione di "intellettuale" potrebbe tranquillamente essere riferita a un proprio amico, un proprio collega, o persino, in certe circostanze, a se stessi; e soprattutto, comune nel senso che portare avanti le attività proprie degli intellettuali non dovrebbe essere considerato eccezionalmente eroico o eccezionalmente difficile o eccezionalmente affascinante, o - e qui so di poter essere facilmente frainteso - persino eccezionalmente importante. Importante sì, ma non eccezionalmente». Dice
Stefan Collini in "Every fruit juice drinker, nudist, sandal wearer..." Intellectuals as other people.
(Bevono succhi di frutta? nudisti? si mettono i sandali? Ma che caspita di intellettuali hanno in Inghilterra?)
Tuesday, May 01, 2007
Gli intellettuali sono gente comune
Pubblicato da Alessandro Lanni a 5:01 PM
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