Thursday, November 25, 2010

Se i giornali si trasformano in community, la militanza vince


Sul numero 122 di Reset (in edicola da oggi) ho scritto un pezzetto sulla polarizzazione dei quotidiani per cui i lettori divengono militanti e fan.
Nel dossier anche cose di De Biase, Ferrigolo, Granieri, Sofri, Zambardino.

Questo l'inizio del mio articolo.

Perché centinaia di persone si danno appuntamento ogni giovedì pomeriggio su Facebook per “laicare” o commentare l'anteprima della copertina del settimanale «Internazionale»? Perché migliaia di ragazze e ragazzi mandano foto molto glam con post-it attaccati in fronte o sulla bocca a «Repubblica.it»? Perché «il Post», il giornale on line diretto da Luca Sofri, riesce a drenare quasi mille commenti in una discussione su Fini? E il successo del «Fatto Quotidiano»?

Pensiamoci un attimo. Ricordate i militanti del vecchio Pci che la domenica e nelle manifestazioni diffondevano «l'Unità» per puro spirito di appartenenza, perché si sentivano parte di un progetto politico e culturale di cui il giornale era uno strumento? Ecco, la risposta alle domande iniziali sta nel mettere insieme un ricordo in bianco e nero con i nostri clic di oggi. Nell'epoca in cui le piazze sono anche i social network, i nuovi militanti diffondono con gli strumenti della rete: like, condivisione, commenti.


L'articolo completo qui.

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