Letto ora, con colpevole ritardo, il ritratto che Ian Buruma ha dedicato sul New York Times di qualche tempo fa a Tariq Ramadan. Alla fine della fiera (e malgrado il titolo), pure l'olandese non riesce a raccapezzarsi più di tanto nel talento dell'egiziano-svizzero. Che vuole valori universali, ma non sempre liberali, che crede che l'islam sia la strada per arrivare a questi valori, che ha studiato Nietzsche ma che Dio non è manco per niente morto, che aspira a essere il leader dell'islam europeo. E che ci riuscirà.
NYTimes
Monday, April 02, 2007
Mistero Ramadan
Pubblicato da Alessandro Lanni a 3:05 PM
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