Impressioni superficiali sul nuovo giochetto
Uno degli effetti (forse marginali o forse no) dell’economia cosiddetta «postindustriale» e dell’«immateriale» è quello di aver reso molto difficile separare tempo del lavoro e tempo libero. Come sanno molti che lavorano ore davanti al computer, è difficile separare con precisione quello che si fa per lavoro e quello che si fa per svago, per divertimento ecc. Facebook può essere lavoro e no, blog possono essere lavoro e no, YouTube può essere lavoro e no. Non solo perché possono essere usati per entrambe le attività ma proprio perché ogni singola attività può svolgere entrambe le funzioni (lavoro e tempo libero).
Ecco. Il pensiero che ho avuto guardando l’iPad è che questa ampia zona grigia nella quale si lavora e ci si intrattiene allo stesso tempo sia stata dimenticata, o comunque lasciata da parte volutamente. Come se Jobs abbia realizzato qualcosa che si riferisce a un mondo precedente, nel quale gli ambiti erano ben distinti.
No, non c’entra con l’iPhone che in fondo rimane, almeno nelle dimensioni, un telefono quindi difficilmente sovrapponibile al pc per molte funzioni (leggere, scrivere, vedere film, anche giocare ecc.). L'iPad ti costringe a stare nei limiti del dovuto molto più di quanto lo fa un portatile qualsiasi. Se voglio leggere un libro e poi usarlo per il mio lavoro, se voglio vedermi un video mentre faccio calcoli, devo usare due strumenti! posare l'iPad e accendere il computer. L’iPad è perlopiù un player orientato a video, libri, giornali e tutto quel che sarà ecc. ma che non permette di lavorare al modo in cui si lavora in molti ambiti in questo tempo: molto spesso cazzeggiando pure.
Friday, January 29, 2010
Perché l'iPad è vecchio
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