Tempo fa incontrai Visalberghi per una chiacchierata sul grande John Dewey. Di getto la scrissi ma poi rimase sepolta nel computer. Eccola qua.
La vita in montagna nelle file di Giustizia e Libertà. E poi l'insegnamento di Guido Calogero alla Normale di Pisa, l'Azionismo, l'amicizia con Norberto Bobbio, con Duccio Galimberti e soprattutto con Alessandro Galante Garrone, che lo fece liberare da un carcere fascista nel '44. La gioventù di Aldo Visalberghi, il più importante pedagogista italiano, è un frullato di teoria e prassi, di idee e azione, di impegno civile e riflessione pura: era quasi inevitabile che divenisse il più importante interprete italiano del pensiero di John Dewey. Il filosofo, il pedagogista americano, ma anche l'intellettuale militante che si spendeva nelle grandi questioni politiche e sociali della sua epoca è stato un riferimento teorico ma anche umano inevitabile.
Visalberghi ci accoglie nella sua bella casa nel quartiere Trieste a Roma, tra uno scroscio di pioggia e qualche raggio di sole. Circondato da pareti di libri, il vecchio professore viaggia nel tempo e torna a quegli anni eroici nei quali incontrò per la prima volta le idee del grande filosofo pragmatista... Qui l'intervista completa
Caffe' Europa
Monday, February 12, 2007
"Il mio Dewey" firmato Aldo Visalberghi
Pubblicato da Alessandro Lanni a 4:34 PM
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2 comments:
Caro Alessandro
grazie per questa bella intervista. Visalberghi è stato uno dei miei professori di pedagogia, una grande guida.
Sai dove e quando ci sarà una cerimonia funebre?
Ciao Andrea Spila
Al seguente link potete vedere il servizio realizzato da UniromaTV dal titolo "Progetto Visalberghi"
http://www.uniroma.tv/?id_video=14933
Ufficio Stampa di Uniroma.TV
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