Da sempre, a Giovanni Allevi qui si sono dedicati pensieri di disprezzo (disprezzo culturale, s'intende). Quel suonare musica da spot ma come se fosse la musa a ispirargliela, quel prendersi estremamente sul serio facendo finta di no, che lui sta lì per caso, quelle parole vuote che sembrano piene semplicemente perché nessuno gli dice "ma che stai a dì?" che ogni adolescente nel diario ha qualcosa di più profondo. Ecco, tutto questo urta. Molto.
Qui trovo qualcuno che si è preso la briga di scrivere tre cartelle per esprimere meglio di come potrei farlo io un sentimento condiviso.
Grazie.
Thursday, December 04, 2008
Il Paulo Coelho di Ascoli Piceno
Pubblicato da Alessandro Lanni a 7:31 PM
Etichette: Giovanni Allevi, Io, Matteo Bordone
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1 comment:
contesto l'uitilizzo denigratorio della cittadina di provincia
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