Il giornalismo va bene, scriveva Walter Lippmann, quando «si tratta di riferire il punteggio di una partita, raccontare di un volo transatlantico o della morte di un monarca». Ma dove la situazione si fa più complicata, «come ad esempio quando si parla del successo di una linea politica, delle condizioni sociali di un popolo straniero – vale a dire quando la risposta non è mai sì o no, ma è più sottile ed è una questione di equilibri – il giornalismo produce infiniti problemi, malintesi, persino travisamenti».
By Eric Alterman, sul prossimo Reset
Tuesday, May 06, 2008
Lezioni di giornalismo
Pubblicato da Alessandro Lanni a 5:27 PM
Etichette: dewey, giornalismo, lippmann
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