Sul numero di marzo di The Atlantic, Richard Florida prova a descrivere l'impatto che la crisi economica avrà sulla geografia degli Stati Uniti. Ci saranno città che si svuoterammo - Detroit è una di queste - altre che si riempiranno ancora di più - la rete New York, Boston Washington - altre ancora che dovranno inventare un nuovo core business metropolitano per cambiare in corsa la loro natura e salvare la pelle. Un caso che sta riuscendo bene in questo senso, spiega il guru della creative class, è quello di Pittsburgh che un tempo era un polo di grandi acciaierie (ricordate Flashdance?) e ora si sta trasformano in oasi per i creativi a stelle e strisce. Ci sono Stati a rischio svuotamento, come la Florida.
Oggi scopro lo studio di Standard & Poor's sull'andamento dei prezzi delle case nelle principali città Usa. Numeri che andrebbero letti nella stessa prospettiva indicata da Florida.
Ecco, non sarebbe male fare lo stesso studio per l'Italia.
Sunday, March 15, 2009
La geografia della crisi
Pubblicato da Alessandro Lanni a 10:59 AM
Etichette: new york times, the atlantic
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