Friday, January 29, 2010

Perché l'iPad è vecchio

Impressioni superficiali sul nuovo giochetto

Uno degli effetti (forse marginali o forse no) dell’economia cosiddetta «postindustriale» e dell’«immateriale» è quello di aver reso molto difficile separare tempo del lavoro e tempo libero. Come sanno molti che lavorano ore davanti al computer, è difficile separare con precisione quello che si fa per lavoro e quello che si fa per svago, per divertimento ecc. Facebook può essere lavoro e no, blog possono essere lavoro e no, YouTube può essere lavoro e no. Non solo perché possono essere usati per entrambe le attività ma proprio perché ogni singola attività può svolgere entrambe le funzioni (lavoro e tempo libero).

Ecco. Il pensiero che ho avuto guardando l’iPad è che questa ampia zona grigia nella quale si lavora e ci si intrattiene allo stesso tempo sia stata dimenticata, o comunque lasciata da parte volutamente. Come se Jobs abbia realizzato qualcosa che si riferisce a un mondo precedente, nel quale gli ambiti erano ben distinti.

No, non c’entra con l’iPhone che in fondo rimane, almeno nelle dimensioni, un telefono quindi difficilmente sovrapponibile al pc per molte funzioni (leggere, scrivere, vedere film, anche giocare ecc.). L'iPad ti costringe a stare nei limiti del dovuto molto più di quanto lo fa un portatile qualsiasi. Se voglio leggere un libro e poi usarlo per il mio lavoro, se voglio vedermi un video mentre faccio calcoli, devo usare due strumenti! posare l'iPad e accendere il computer. L’iPad è perlopiù un player orientato a video, libri, giornali e tutto quel che sarà ecc. ma che non permette di lavorare al modo in cui si lavora in molti ambiti in questo tempo: molto spesso cazzeggiando pure.

Wednesday, January 20, 2010

Brian Arthur e l'evoluzione della tecnologia

Intervista a Brian Arthur - ingegnere, economista e altro - su come la tecnologia evolve in modi non troppo diversi dai modi animaleschi qui il pdf. (Uscito su Nova24)

Tuesday, January 19, 2010

Reset 117

Uscito oggi.

Thursday, January 14, 2010

Immagini allo specchio

Ieri, per la prima volta il titolare ha passato il pomeriggio in una commissione di laurea. Esperienza interessante ma non è di questo che voglio parlare.
Una delle tesi che ho seguito analizzava il fotogiornalismo in Italia dalle origini fino all'attuale crisi del settore. Crisi che per molti aspetti coincide con quella del giornalismo nel complesso. La rivoluzione digitale ha trasformato l'intera filiera delle immagini: produzione, archiviazione, ricerca, distribuzione, distorsione, fotoritocco ecc.
E' stato un bel lavoro fatta da una ragazza appassionata.
Il correlatore ha obiettato che non basta la buona volontà per dare speranze al settore, ma forse si dovrebbe pensare a qualche cosa d'altro per far uscire il fotogiornalismo (come il giornalismo in generale) dalla crisi nella quale versa. Nel controbattere la candidata ha vacillato un po' (in fondo non è semplice dare una risposta al volo a una domanda che toglie le parole di bocca all'intero comparto dell'informazione mondiale).
Poi ha buttato lì: ecco, forse si potrebbe iniziare dalla qualità delle immagini, dalla selezione. Per esempio, evitando la standardizzazione del taglio delle foto, della scelta, dei soggetti. Insomma, concludeva la giovinetta, una strada da battere per far respirare il fotogiornalismo potrebbe essere non pubblicare sempre le stesse foto.

Tutto questo per dire che oggi Corriere della sera (prima pagina in pdf) e Repubblica (prima pagina in pdf)per raccontare la tragedia di Haiti hanno scelto la stessa identica foto.

Monday, January 11, 2010

Ah, la balle


A Parigi ho scoperto una delle migliori riviste del pianeta: So Foot. Una delle migliori in assoluto, non solo sul calcio o lo sport. E' fatta da un gruppetto di ragazzotti molto svegli. Nel numero speciale sulle cinquanta leggende del pallone mondiale l'Italia vi compare per: Il Torino di Superga, la Lazio fascista del '74, Gigi Meroni e Pasolini. Indirettamente anche quando si parla della Nord Corea nel '66. I primi da leggere sono: il Cosmos, il Nottingham Forest, Biri-Biri il primo giocatore africano in Spagna.
(E noi ancora con le figurine Panini).

Saturday, January 02, 2010

Ah, la presse

Appunti su alcuni giornali francesi


Il giorno della notizia del rapimento di due reporter di France 3 in Afghanistan, Le Monde apre il giornale con la "Tax Carbone" (tassa sulle emissioni di Co2) di Sarkozy.

Pagina 2, 3 e 4 di Liberation nella prima uscita del 2010 (il 2 gennaio) sono dedicate a Sigmund Freud.

Il 1 gennaio Le Monde dedica un articolo di un paio di cartelle ai festeggiamenti del capodanno. Un riassunto di quello che è capitato agli Champs Elisee, a Bordeaux, a Lille, a Marsiglia.

Nouvel Observateur, settimanale di informazione, nell'ultimo numero del 2009 dedica una copertina al Rinascimento.

Le Magazine Philosophique e la rivista di cultura ebraica fanno bella mostra nell'edicola a Place de la Republique.

Gli ultimi numeri dell'anno del magazine di Le Monde sono dedicati a Lula uomo dell'anno 2009 e ai migliori chef francesi.

Le Monde il 2 gennaio mette Ascanio Celestini in prima pagina.