Davanti a Sos Tata pensavo: ma che fine ha fatto Magdi Cristiano?
Tuesday, September 30, 2008
Friday, September 26, 2008
Speranze
Giornata iniziata un po' a schifo. Comunque oggi pomeriggio si parte per Torino. Domani sarò qui, per la precisione proprio qui.
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Thursday, September 25, 2008
Palladiana
Dice Achille Variati sindaco di Vicenza.
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E' più forte di me
Ecco, io proprio non riesco a indignarmi perché Margherita Granbassi non sappia nulla tv e sia arrivata lì. No, no, no, non ce la faccio.
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Wednesday, September 24, 2008
Evoluzione, sì, però
Come da tradizione, Nature (principale rivista scientifica europea) propone ai due candidati alle elezioni Usa di rispondere a una ventina di domande su scienza, tecnologia e ambiente. Programmi, intenzioni, promesse spesso fumose, ma a volte no (andate a rileggere i questionari di Bush e Kerry). In questa occasione uno dei due (McCain) decide di non rispondere (proprio così...), lasciando campo libero all'altro. La redazione si trova un po' in mezzo e decide di fare un collage con le cose che il candidato repubblicano aveva già espresso in passato. Comunque è istruttivo. Il tutto si potrà leggere da giovedì.
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Tuesday, September 23, 2008
Piccolo spazio pubblicità
Queste foto di Naomi l'ha fatte un giovane fotografo amichetto mio.
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Proporzioni
Io no. Io invece penso che a Castel Volturno ne hanno ammazzati sei (6) perché erano negri (e pure poveracci).
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Monday, September 22, 2008
Miti d'oggi
"The world needs American leadership" è l'ultimo dei dieci miti sugli Usa che The Nation prova a sfatare.
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Generazione Balotelli
E' vero. Io avevo notato la stessa cosa a Padova (ci avevo scritto pure qualcosina qui). Eppure, ieri ho respirato un po' del nuovo che vorremmo. Tornando dal nord ho incrociato un po' di speranza in carne e ossa, senza fronzoli retorici. Quattro ventenni di ritorno dalla manifestazione per il giovane milanese ammazzato al grido "sporco negro". Uno era evidentemente di colore, un altro indiscutibilmente orientale, un terzo si chiamava Mohamed e la quarta al cellulare parlava filippino. Il nuovo normale è che tra loro parlavano romano, ma romano romano, cazzeggiavano ("hai preso un palo co' quella") leggevano Internazionale e discutevano di quello che non gli va nell'università italiana. Sembrava uno spot veltroniano, ma questo era vero.
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Rassegna stampa
Venerdì 19 settembre, sull'eurostar Roma-Bologna, in prima classe erano distribuiti gratuitamente i seguenti quotidiani:
Il Giornale, Libero, Finanza e Mercati, Il Sole 24 ore, Il Tempo, La Repubblica.
Da ciò emerge un tratto antropologico molto particolare del frequentatore tipo della business class di Trenitalia.
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Wednesday, September 17, 2008
Mo l'ho detto
Segnatevelo. Alemanno non ci arriva alla fine della legislatura. Gli prende un esaurimento nervoso prima.
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Monday, September 15, 2008
Eureka
A me che amavo la Margherita Zalaffi, una così non poteva alzarmi un pelo. Anzi. Con quel suo guardare fisso in camera, quel sorriso nevrotico, quel suo non voler pagare le tasse, con quel suo eloquio da recita di fine anno, dalle suore però. Pure a Pechino la guardavo e mi dava noia. Una che ogni due parole ti dice che ha un figlio e che pare che è la prima nella storia dell'umanità a vivere quest'esperienza, mi stava già qui. Poi, dopo questo simpatico spettacolino direi che siamo a posto.
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Sunday, September 14, 2008
David Foster Wallace
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Thursday, September 11, 2008
Verità soggettiva
Del discorso di Ignazio La Russa dell'8 settembre la cosa che più mi aveva sbigottito era quell'avverbio soggettivamente messo lì così a capocchia eppure cardine del discorso del ministro. Ero indeciso se fosse ingenuità o ottusità a fargli utilizzare un argomento (appunto la soggettività della scelta sbagliata) confutabile da chiunque senza troppa fatica. Oggi Massimo ci scrive in maniera saggia.
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Wednesday, September 10, 2008
Filosofia delle piccole cose
Trovo l'articolo che qui copincollo sul sito di Loredana. A me sembra superficialmente condivisibile ma basta pensarci un po' e me lo sembra molto meno. Ho buttato qualche appunto giu' nei commenti. Se mi viene qualcosa d'altro lo metterò. Vediamo.
La critica apocalittica dell’industria culturale è un fenomeno di industria culturale, suggeriva Eco in Apocalittici e integrati. Era il 1964. Sono passati molti anni da allora, e sicuramente oggi anche un lettore severo come Citati, che nel ’64 criticava Eco, non si scandalizzerebbe più di fronte a un’analisi di Superman, preferendo piuttosto dedicarsi egli stesso a scrivere la Fenomenologia del tenente Colombo – come per altro Citati ha fatto. La critica apocalittica come fenomeno di industria culturale è dunque morta? Parrebbe di no, stando almeno all’articolo di Nicla Vassallo apparso sul supplemento culturale del “Sole 24 ore” il 29/6/ 2008 con il titolo Sopravvivere al pop pensiero.
L’Autrice attacca duramente i libri di filosofia dedicati ai polizieschi o alle serie tv, classificandoli come “volumi dozzinali che consegnano il discorso filosofico alle perversioni di un mercato editoriale ove il profitto a qualunque costo ha spesso il sopravvento sull’eleganza e la ricercatezza della qualità”. I termini e il tono sono fin troppo chiari: non c’è scampo per la filosofia della cultura di massa – e nemmeno il tempo per una sua seria analisi. Tanto meno per un’autocritica da parte dell’Autrice, benché forse sarebbe stata necessaria: Nicla Vassallo ha infatti pubblicato un saggio dedicato al film Matrix che è, a tutti gli effetti, un film pop.
Per parte mia, ho scritto insieme ad altri tre filosofi un libro di filosofia dedicato alla serie tv “Dr. House” (La filosofia del dr. House. Etica, logica ed epistemologia di un eroe televisivo) e a settembre pubblicherò Harry Potter e la filosofia. Fenomenologia di un mito pop. A differenza di Nicla Vassallo, non credo che la qualità di un’opera filosofica dipenda dall’oggetto o dal problema che essa tratta, ma dal modo in cui lo tratta: dalle questioni che pone, da come si articola la sua argomentazione, dal rigore della sua scrittura. Nel prologo del libro dedicato al dr. House non a caso scrivevamo: “Non ci sono cose degne o indegne di attenzione filosofica, ma solo buoni o cattivi modi di fare filosofia sulle cose. La filosofia non dovrebbe rinunciare a niente, nemmeno alla televisione”.
La forza della filosofia non è fatta né di anatemi né di esorcismi; e nemmeno di facili snobismi: la sua forza risiede proprio nella libertà radicale del suo domandare. Nessuno può dire che cosa e come la filosofia debba interrogare. Perché la libertà di interrogazione filosofica è radicale o non è. Ed è in nome della libertà radicale del suo interrogare che la filosofia può, senza troppi timori, dedicarsi all’analisi della cultura di massa e dei suoi miti che sono un elemento essenziale di questo nostro tempo di cui, diceva Sartre, non possiamo perdere nulla. Se la filosofia è il proprio tempo appreso con il pensiero è auspicabile che i filosofi che del proprio tempo vogliano capire qualcosa, e magari trasformarlo, abbandonino le pose, ormai logore, della critica apocalittica per cominciare a interrogare seriamente e criticamente la cultura di massa che è parte integrante dell’orizzonte simbolico del mondo in cui viviamo. Che si tratti di “pop filosofia” o di una nuova forma di filosofia per una nuova generazione di filosofi, non fa differenza. Si tratta, in ogni caso, di un pensiero che non rinuncia a niente.
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Tuesday, September 09, 2008
Buddha rulez
Ormai capita spesso di leggere interviste, perlopiù di attori anzi di attrici, nelle quali si tessono le lodi del buddismo, di quanto ha inciso sulla serenità, l'equilibrio della loro vita ecc. Mai che uno dica: "oh, ci ho provato pur col buddismo ma non ne vengo fuori" oppure "mi ero gettato con tutta la passione, ma questo buddismo mi ha proprio deluso". Quello che mi chiedo è se oltre la moda esotica ci sia qualcosa in più, qualche senso recondito per questo buddismo de' noantri che io non vedo.
(niente, è che ho appena finito di leggere un'intervista a Valentina Cervi su Io Donna)
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Wednesday, September 03, 2008
Sul pezzo
Finalmente qualcosa di nuovo: un'inchiesta del prestigioso critico letterario sugli sms che cambiano la lingua italiana.
Magazine-Corriere della sera
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La Camorra e Ponzio Pilato
Ora, io non lo so come sia questa volta, con il calcio e i tifosi del Napoli. Sarà pure vero che in mezzo a quel casino che è successo prima a Napoli e poi a Roma ci sia pure la mano della Camorra, come dice il capo della Polizia Manganelli. Eppure, ha sempre un po' l'aria di un lavarsi le mani questo riferimento alla criminalità organizzata per le questioni che non si riescono a risolvere e, forse, neanche ad affrontare. La storia della monnezza sembrava pure un po' così. Dietro i casini per Catania-Palermo chi c'era? una joint-venture Santapaola-Riina? e a Roma dopo l'uccisione di Gabriele Sandri, chi scatenò gli incidenti che misero a ferro e fuoco la città? la Banda della Magliana? Per non parlare della mafia del Brenta per gli scontri nel Nordest.
PS. Cappero! O La Russa legge questo blog o mi sono rimbecillito.
Pubblicato da Alessandro Lanni a 2:20 PM 2 commenti
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Tuesday, September 02, 2008
Altro che wurstel e birra
Oggi ho scoperto questo gran blog. Mi sono letto di gusto tutta la lista delle cose da (non) comprare nei supermercati tedeschi. Certo, io ne avrei altre da suggerire, per dire i Vampire dell'Haribo, fatto sta che non è niente male.
Pubblicato da Alessandro Lanni a 8:08 PM 2 commenti
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